MEDICINA - ERBORISTERIA - PIOPPO (Populus nigra L.)

Pianta della famiglia delle Salicaceae, distribuita in Europa, in Africa settentrionale e in Asia occidentale. In Italia è comune dal piano alla regione montana, specialmente lungo i corsi d'acqua. È anche largamente coltivato, specie nella varietà «piramidalis».

GENERALITÀ
Il pioppo è un albero a foglie caduche alto fino a 30 m, con una chioma ampia a volte allungata, piramidale, e rami giovani grigiastri, cilindrici, ad angoli poco marcati.
Le foglie sono alterne e presentano un lungo picciolo leggermente compresso ai lati nella parte superiore. La forma delle foglie è romboidale o triangolare, con la base che si restringe bruscamente a cuneo ed è talvolta arrotondata. L'apice fogliare è acuminato e il margine dentellato, con denti rivolti verso la parte superiore della foglia. La superficie è normalmente pelosa da giovane, mentre invecchiando diventa glabra.
I fiori si sviluppano prima delle foglie e sono disposti in infiorescenze separate: quelle maschili, o «amenti», sono fitte e portano numerosi stami, mentre quelle femminili sono più rade e portano l'ovario circondato alla base solo dal calicetto a forma di coppa.
I frutti sono delle capsule che a maturità si aprono in due parti, lasciando uscire numerosi semi. Questi sono muniti di una densa e lucida peluria, che serve per l'inseminazione a distanza.
Per scopi terapeutici si utilizzano le gemme e la corteccia dei rami.

IMPIEGO TERAPEUTICO
Il pioppo è pianta nota fin dalla più remota antichità, ma il suo impiego terapeutico è abbastanza recente. Le gemme e la corteccia hanno proprietà astringenti, antiinfiammatorie, balsamiche e depurative.
Le gemme di pioppo entrano nella composizione di un unguento detto «unguento populeo», a proprietà sedativa. Per le sue proprietà astringenti, soprattutto valide a livello esterno, viene utilizzato per le pelli umide e infiammate. Per le sue proprietà antiinfiammatorie esterne ed interne il pioppo viene utilizzato per trattare scottature, contusioni, piccole escoriazioni della pelle, mentre a livello interno viene utilizzato per ridurre gli edemi e le infiammazioni, sia dell'apparato respiratorio che di quello gastroenterico.
Per le proprietà balsamiche e anticatarrali il pioppo risulta efficace contro le infezioni bronchiali acute e croniche, accompagnate da catarro vischioso e purulento. Il pioppo esercita inoltre un'attività anche a livello dell'apparato genitourinario; serve quindi per combattere le infiammazioni vescicali, nonché l'artrite e il reumatismo.
La corteccia del pioppo ha spiccate proprietà febbrifughe, utili soprattutto contro le febbri stagionali dovute a malattie da raffreddamento.
I principi attivi del pioppo sono: sostanze tanniche, olii essenziali, un glicoside detto salipopuloside.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano l'infuso e la tintura vinosa.
L'infuso viene preparato con 20-30 g di gemme secche di pioppo per litro di acqua bollente. Si lascia a riposo per 5-10 minuti, si filtra per tela.
L'infuso così preparato va preso nella dose di 1-2 tazzine al giorno, per combattere la tosse, i catarri bronchiali e vescicali.
La tintura vinosa ha le stesse indicazioni dell'infuso e viene preparata con 50-60 g di gemme di pioppo per litro di vino rosso. Si lascia a macero per una settimana, poi si filtra per tela. Va presa a bicchierini.
Per uso interno si può utilizzare anche la corteccia, per la preparazione di un infuso con 20-30 g di questa parte secca della pianta per litro di acqua.
l'infuso o tisana si usa negli stati febbrili, nella dose di 2-3 tazze al giorno

- Uso esterno: si utilizza il decotto di gemme di pioppo, preparato con 50-60 g di gemme essiccate per litro di acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, si filtra a freddo per tela. Questo decotto serve per fare lavaggi o per la preparazione di compresse imbevute da applicare sulle parti infiammate dalla cute e sulle emorroidi.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le gemme di pioppo si raccolgono in primavera, prima che si aprano. Anche la corteccia va raccolta in primavera, potando la pianta e staccando la corteccia dai rami con l'uso di un coltello.
Le gemme si seccano all'ombra in luogo aerato o in locale riscaldato sui 25-30°. Si conservano in recipienti di vetro.
La corteccia si taglia in pezzi di 5-10 cm e si fa essiccare al sole per due giorni, poi se ne completa l'essiccamento all'ombra. Si conserva in sacchetti di carta o di tela.
Le gemme vanno rinnovate ogni anno, mentre la corteccia può essere utilizzata per 2 anni.
Il pioppo viene spesso usato per la composizione di viali, o come pianta ornamentale a gruppi nei giardini.
La coltivazione si fa normalmente per trapianto di giovani piante, che è possibile reperire sia dai vivaisti che dai floricultori. La messa a dimora va fatta in autunno o all'inizio della primavera, disponendo le giovani piante con zolla in buche di terreno profonde, scavate da almeno una settimana.
Nell'anno del trapianto si deve assistere la pianta con frequenti irrigazioni, per facilitarne l'attecchimento.
Oggi il pioppo è soggetto a numerose malattie d'origine parassitaria, dovute soprattutto a insetti che divorano le foglie o scavano gallerie all'interno del legno. Esistono però in commercio preparati atti alla difesa contro questo tipo di parassiti.
Si possono ottenere giovani piante di pioppo anche per talea, da farsi sul finire dell'inverno o all'inizio della primavera. Questa pratica è la più usata per i «pioppi canadesi», coltivati su larga scala per ottenere cellulosa o legname tenero.
 

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